Italiani di diritto: la riforma che serve

Giovedì 23 giugno alle 16.30 presso Scuderia Future Food Living Lab a Bologna, in Piazza Verdi 2, ANOLF EMILIA-ROMAGNA ODV, in occasione della riapertura della discussione alla Camera su di una proposta di legge di riforma della cittadinanza italiana prevista per il 24 giugno 2022, organizza un momento di confronto e sensibilizzazione sul tema.

La proposta di legge prevede l’introduzione del cosiddetto ius scholae, ovvero riconoscere la possibilità di diventare italiano al minore straniero nato in Italia o che vi ha fatto ingresso entro i 12 anni, che abbia risieduto legalmente e senza interruzioni in Italia e che abbia frequentato regolarmente, per almeno 5 anni, uno o più cicli scolastici presso istituti appartenenti al sistema nazionale di istruzione o percorsi di istruzione e formazione professionale.

L’attuale normativa risale al 1992 ed è basata principalmente sul diritto di sangue (ius sanguinis) ovvero è italiano chi nasce da genitore italiano; in caso contrario, è possibile far valere la nascita in Italia solo al compimento dei  18 anni e se si è avuta una residenza continuativa.  Una legislazione, quindi, lontana dall’attuale realtà italiana e profondamente ingiusta verso migliaia di ragazzi di seconda/nuova generazione, nati qui o arrivati da piccoli, che qui crescono e si formano come cittadini, frequentano la scuola, intrecciano amicizie, progettano il loro futuro e si sentono italiani, pur nella difficoltà di poterlo essere formalmente, di diritto.

In Emilia-Romagna i cittadini stranieri sono il 12,7% della popolazione; di questi il 21,2% sono minori.  I nati stranieri nel 2020 rappresentano il 24,5% del totale dei nati.  Se si osservano le diverse età, il 93,5% dei bambini stranieri tra 0 e 5 anni è nato in Italia, mentre lo è il 75,7% nelle età dai 6 ai 13 anni.

L’Emilia-Romagna è la prima regione in Italia per incidenza di alunni stranieri. Secondo i dati del Ministero dell’Istruzione, nell’anno scolastico 2020/21 risultano iscritti nelle scuole dell’Emilia-Romagna 613.260 studenti, di cui il 17,1% sono cittadini stranieri. 

Giovedì pomeriggio, oltre a presentare brevemente la normativa attuale in tema di cittadinanza e la proposta di riforma, il dibattito vedrà le testimonianze di ragazzi di seconda/nuova generazione, un intervento sindacale e dal mondo della scuola e la presenza di un rappresentante dell’amministrazione comunale di Bologna, che ha scelto di dare la cittadinanza onoraria ai minori nati in Italia da genitori stranieri soggiornanti a Bologna o nati all’estero ma che hanno completato almeno un ciclo scolastico o di formazione italiano. 

L’incontro è aperto alla partecipazione di tutti, in particolare dei giovani.